domenica 28 febbraio 2010

anno 2009/2010 - tutte le classi - Progetto "Educazione all'affettività" per i bambini - presentazione

Mercoledì 24 febbraio 2010, le psicologhe del consultorio di via Francesco Restelli (ASL 1) hanno presentato ai genitori il progetto rivolto a tutte le classi e che si svolgerà nel mese di marzo.

Il progetto è rivolto alle scuole milanesi dalle materne alle superiori.

Il nostro consiglio di istituto ha aderito al progetto e la maestra Nadia si è fatta carico di essere tramite e coordinatrice tra la scuola e il consultorio.

Lo scopo principale del progetto è quello di sviluppare nei bambini le capacità relazionali e conoscere il mondo delle emozioni (proprie e altrui).

Il progetto dovrebbe durare 5 anni e quindi accompagnare i bambini per tutto il percorso della scuola elementare. Gli incontri sono tenuti da psicologi specializzati in psicologia scolastica e questa è la cornice in cui si svolgono gli incontri, quindi con la centralità del gruppo e non dell’individuo.

Non verranno fatte analisi sui singoli, ma le dinamiche di gruppo e del singolo all’interno del gruppo.

Il progetto ha lo scopo di PREVENZIONE, non agisce quindi sulle urgenze e le emergenze, ma dovrebbe aiutare a gestire le eventuali urgenze ed emergenze che dovessero arrivare dandone gli strumenti adatti.
Così come parlare dei sentimenti e delle emozioni (proprie e altrui) aiuterà i bambini a riconoscerle a connotarle positivamente e/o negativamente e quindi affrontarle senza paura.

Gestire e sviluppare la capacità di comunicazione orizzontale (tra coetanei) e verticale (tra bambini e genitori/tra bambini e insegnanti) darà gli strumenti necessari anche per sviluppare gli ambiti relazionali tra se stessi (emozioni proprie) e gli altri (emozioni altrui).
Gli strumenti per affrontare la crescita si acquisiscono attraverso la stima di sé, il rispetto degli altri, l’esternazione dei propri sentimenti e delle proprie emozioni, l’accettazione di quelle degli altri.
L’affettività accompagna ogni individuo per tutta la vita; nell’arco di crescita dalla materna alle superiori si pongono le basi che poi ci si porta dietro per sempre.
Guardare e capire cosa succede dentro è uno dei compiti evolutivi. Ogni età ha i suoi specifici, ogni età attraversa passaggi diversi.
I bambini sono il centro del progetto, sono loro che porteranno le loro esperienze, gli operatori saranno lì per raccoglierle e aiutare l’elaborazione. Molta importanza avrà il rispetto dei tempi dei bambini (del gruppo e dei singoli). Non ci saranno quindi forzature.
La partecipazione sarà attiva. Gli operatori guideranno gli individui, i piccoli gruppi e il grande gruppo classe rispettando le caratteristiche e le competenze di ognuno.
Il progetto non è una ricerca sui bambini, ma un percorso con i bambini.
Gli strumenti che verranno usati sono, ovviamente adatti ai bambini e per ogni singola età e vanno dal disegno, alle storie, alle schede, al racconto, ai giochi di ruolo.

I 4 incontri si svolgeranno nelle singole classi. Ad ogni interclasse è dedicato un programma specifico e che farà da filo conduttore. In ogni caso, saranno i bambini stessi a dettare i tempi e a definire lungo il percorso i temi concreti. Essendo le esperienze dei bambini e i loro vissuti al centro del percorso, non si può prescindere da esse.



Indicativamente questi saranno i macro contenuti:
1° e 2°

LE CLASSI PRIME
Il passaggio dalla materna alle elementari è un momento importante.
Cosa è successo dentro ogni bambino? Attraverso la storia “Il viaggio di Bernardino”si guarderà dentro i bambini; cosa ha lasciato questo passaggio, come è stato vissuto? Cosa significa far parte di una classe? Quali sono le risorse? Quali le cose positive? Quali sono le paure?
Le paure sono il secondo macro-argomento affrontato nelle classi prime. La storia di “Minuscolino” aiuterà a capire cosa sono, come farle uscire.
Mentre “A braccetto col mostro” spiega come fare i conti con le paure, proprie e degli altri. Condividerle e sapere che altri hanno le stesse nostre paure aiuta a sentirsi più forti.

LE CLASSI SECONDE
La storia “L’arca di Noè” spiega cosa vuol dire far parte di un gruppo (la classe), che relazioni si sviluppano. Dalla storia si passa al gioco di ruolo: in quale animale ci si identifica? I bambini avranno a disposizione una grande arca su cui salire. Che animali comporranno l’arca? Quali sono quindi le potenzialità e le risorse di quest’arca? Quali le differenze? Come possono convivere diversi elementi? Un elefante e un fringuello possono convivere attraverso la conoscenza di se stessi, degli altri, mantenendo le distanze con rispetto e avvicinandosi con la consapevolezza delle differenze.
Si intraprende un viaggio comune.
“Piume dure e piume morbide” è un modo per mandarsi messaggi positivi e negativi per comunicare le cose positive e quelle negative. Quali strategie vengono attuate?

3°, 4° e 5°

LE CLASSI TERZE
Le specificità evolutive danno a quest’età la consapevolezza di uno spazio proprio, del rispetto per sé e per gli altri, il riconoscimento di un mondo emotivo degli altri oltre che personale.
“Terre di dentro”: la scoperta delle emozioni.
Verrà chiesto ai bambini (prima dell’inizio del percorso) di creare una sagoma a dimensione naturale, sarà il disegno di sé. Ogni sagoma sarà personalizzata prima e durante il percorso. In gruppo si farà il riconoscimento delle sagome attraverso le caratteristiche che ognuno riconosce di sé e che gli altri ci attribuiscono.
Le sagome sono uno “specchio”, sono una presentazione (interiore ed esteriore) di se stessi. Come si conoscono e riconoscono tra loro i bambini?
Le sagome verranno allestite con le cose che piacciano di più e quelle che piacciono di meno.
Verranno scritti messaggi positivi ai compagni sui compagni, vedendo così come gli altri vedono me; questo metterà le basi per l’autostima.
La “Storia di Federico” è la storia sull’amicizia. L’amicizia fa parte delle risorse della classe, il “sacco di provviste” di cui dispone.
LE CLASSI QUARTE
Le emozioni degli altri attraverso i mondi a confronto. La scoperta delle modalità personali di gestione delle emozioni.
La “Stanza del tesoro”: disegno di un luogo della casa che piace, dentro il quale ci si sente a proprio agio.
Questo disegno (che verrà preparato in classe prima del percorso) è la metafora del mondo emotivo, un luogo con confini definiti. Dove abitano le proprie emozioni? Da dove passano? Quali porte sono aperte e quali chiuse?
Come funzionano queste porte? Ognuno ha il suo funzionamento personale.
Durante il percorso, ognuno disegnerà la propria porta così da formare un “condominio delle emozioni”. Su un grande cartellone verrà composto dalle diverse porte. Dallo sguardo sulle diverse porte si capisce la gestione delle emozioni personali e altrui e si attuano le strategie di gestione e di aiuto.
La “Storia del viandante e dei luoghi del benessere” : dove ci si ferma? Quali luoghi si attraversano?

LE CLASSI QUINTE
Sono gli anni dei cambiamenti, di trasformazioni fisiche, psichiche, relazionali. Guardare i cambiamenti per non averne paura.
Le classi quinte dovrebbero concludere il progetto durato cinque anni, ma siccome le quinte di quest’anno approcciano il progetto per la prima volta, partiranno con un percorso simile a quello delle quarte.
Si vedrà strada facendo dove porteranno i bambini.
Il cambiamento sarà comunque l’argomento principale. Come sono cresciuto e come crescerò. Cosa ci portiamo dietro e cosa lasciamo qui.


Alla fine del percorso, che si svolgerà in 4 incontri mono-settimanali di 1h ciascuno, gli operatori faranno un incontro di ritorno con gli insegnanti e, per chi ne farà richiesta, uno con i genitori delle singole classi. Per farne richiesta i genitori delle singole classi dovranno dare le adesioni alle proprie rappresentanti. I genitori devono essere almeno 4 per classe. Gli incontri di ritorno con i genitori si terranno presso il consultorio in data e orario da definire.

La quota partecipativa integrativa (parte della quota è infatti versata dalla ASL 1) è di 5€ a bambino (da versare alla rappresentante della propria classe).