Come ogni anno questi piccoli parassiti infestano le scuole le teste dei bambini.
Non devono saventare, ma la PREVENZIONE e il CONTROLLO è molto importante per far sì che non si diffondano e non perdurino per l'intero anno scolastico.
I bambini vanno controllati almeno una volta a settimana, nel caso in cui un genitore si accorga della loro presenza è bene avvisare le maestre; la segnalazione rimane anonima, ma aiuta gli altri genitori e gli altri bambini.
Sarebbe opportuno tenere a casa i bambini per qualche girono dopo il trattamento e rimandarli a scuola dopo aver verificato che nonci siano più lendini.
E' possibile rivolgersi alla sede della ASl per la medicina preventiva della comunità. Se almeno 2 bambini della stessa classe si presentano nel giro di pochi giorni con i pidocchi, è possibile richiedere il controllo della classe.
Via G. Ricordi, 1
02/85788333
lun-ven 8:30-10
di seguito alcune informazioni molto utili
di seguito alcune informazioni molto utili
COME SI PREVIENE
La prevenzione può essere effettuata già in famiglia. E' infatti opportuno che i genitori spieghino come la pediculosi si propaga e insegnino ai propri bambini a non scambiare con i compagni di gioco gli oggetti personali. E' anche opportuno, in particolare alle bambine, legare i capelli con trecce o code, per ridurre le possibilità di contatto.
Inoltre, i genitori dovrebbero controllare almeno settimanalmente i capelli dei propri figli, per rilevare l’eventuale presenza di parassiti e segnalare in tempo al medico, all’insegnante e al personale sanitario della scuola e alle persone con cui sono venuti in contatto la probabile infestazione.
Utilizzare trattamenti antiparassitari (pediculocidi) a scopo preventivo non è di alcuna utilità; anzi, può risultare dannoso e può creare delle resistenze, rendendo inefficaci i futuri trattamenti. Allo stesso modo è sconsigliato l’utilizzo di spray ambientali che non sono efficaci e possono avere un effetto irritante se inalati.
COME SI CURA
In caso di infestazione da pediculosi, è indispensabile seguire alcuni passaggi fondamentali per eliminare il pidocchio ed evitare eventuali reinfestazioni. Inizialmente è necessario eseguire un trattamento specifico con prodotti antiparassitari (pediculocidi), da acquistare in farmacia. In commercio esistono alcuni tipi di farmaci ad uso topico, sotto forma di gel o spume, a base di piretrine naturali, piretrine sintetiche, queste ultime includono la permetrina, e il Malathion. Questi prodotti sono in grado di uccidere il pidocchio, ma hanno capacità ovicide diverse. In alcuni casi, quindi, l’applicazione deve essere ripetuta dopo 6-9 giorni, tempo in cui le uova sopravvissute al trattamento possono schiudersi e dare origine a ninfe che in breve tempo possono reinfestare il soggetto.
Per una corretta applicazione del prodotto antiparassitario è fondamentale seguire attentamente le istruzioni, evitando di utilizzarlo a scopo preventivo e interrompendo il trattamento nel caso in cui non vi sia una risposta. Ciò può accadere perché si sviluppano delle resistenze al prodotto: in tal caso è necessario rivolgersi al medico che indicherà un nuovo trattamento.
I farmaci ad uso topico non possono essere utilizzati in bambini di età inferiore a due anni, ai quali bisognerà rimuovere manualmente parassiti e uova.
Studi di letteratura scientifica dimostrano che i rimedi naturali - come l’applicazione di soluzioni oleose (oli, maionese, vaselina ecc.) o i derivati del petrolio - non sono efficaci nel trattamento della pediculosi.
Per agevolare la rimozione manuale delle lendini, invece, si è dimostrata utile l’applicazione sui capelli di una soluzione di acqua e aceto in parti uguali.
Di fondamentale importanza è la rimozione manuale delle lendini, unico vero strumento per la risoluzione dell’infestazione.
Per prevenire eventuali reinfestazioni è necessario adottare alcuni accorgimenti riguardo l’ambiente domestico. Anche in questo caso sarà sufficiente seguire alcune semplici regole.
RIMOZIONE MANUALE DELLE LENDINI
Per far sì che questa operazione sia efficace è necessario seguire questi semplici passaggi:
•Dividere i capelli bagnati e puliti in piccole ciocche
•Pettinare le singole ciocche partendo dal cuoio capelluto fino alle punte dei capelli, con un pettine specifico a denti fitti (in commercio)
•Pettinare in senso contrario, dalle punte alla base, per staccare le lendini
•Pulire frequentemente il pettine durante questa operazione per rimuovere le uova o i pidocchi eventualmente rimasti intrappolati tra i denti del pettine
•Ispezionare i capelli delle zone più colpite (nuca, dietro le orecchie, frangia), sollevandoli lentamente
•Sfilare con le dita le lendini eventualmente rimaste o tagliare il singolo capello
•Asciugare i capelli con il phon caldo, è spesso d’aiuto per l’eliminazione del parassita che è sensibile alle alte temperature
REGOLE PER PREVENIRE REINFESTAZIONI
•Gli indumenti e la biancheria da letto, utilizzati dal soggetto infestato nelle 48 ore precedenti, vanno lavate in lavatrice a 60°
•Lavare a secco gli oggetti che non possono essere lavati in lavatrice
•Sigillare in buste di plastica per due settimane tutti gli oggetti che non possono essere lavati né ad acqua né a secco.
•Lavare in acqua saponata a 60° spazzole e pettini
•Utilizzare un aspirapolvere per i mobili e i pavimenti della casa
Tutti gli accorgimenti sopraelencati dovranno essere effettuati anche dai famigliari del soggetto infestato e dalle persone con cui ha avuto contatti stretti.
LO SAPEVI CHE ...
•Non vola e non salta
•Non si trasmette dagli animali
•Non seleziona la classe sociale
•Colpisce allo stesso modo sia i capelli puliti che sporchi
CHE COSA E'
La pediculosi è un’infestazione causata da un insetto parassita dell’uomo. Si possono contrarre tre tipi di pediculosi:
•del capo (Pediculosis capitis)
•del capo (Pediculosis capitis)
•del corpo (Pediculosis corporis)
•del pube (Pediculosis pubis)
Il pidocchio della testa (Pediculus humanus capitis) infetta annualmente 6-12 milioni di bambini in tutto il mondo di una fascia d’età compresa tra i 4 e gli 11 anni. Le bambine sono maggiormente interessate a questo fenomeno, probabilmente per la lunghezza dei capelli. Statisticamente sembra che gli afro-americani siano meno esposti al problema, forse a seguito della forma e dello spessore dei loro capelli, differente rispetto a quello di altre etnie.
Nella realtà milanese su 105.742 bambini controllati nelle scuole materne, elementari e medie inferiori, sono stati trovati 5.745 bambini positivi per pediculosi (dati presentati dal Servizio Medicina Preventiva nelle Comunità della ASL di Milano riferiti all’a.s. 2001-2002).
I dati epidemiologici riferiti a tutte le fasce d’età, però, sono molto sottostimati, in quanto non sempre il medico, che ha l’obbligo di denuncia, viene a conoscenza dei casi.
Il pidocchio adulto misura circa 2-4 mm, non ha ali - infatti non vola -, ha tre paia di zampe munite di artigli, mediante i quali si salda fermamente al capello, rendendo difficile la sua rimozione. Nella porzione anteriore del corpo possiede una coppia di antenne che utilizza come organi sensoriali per rilevare umidità e temperatura dell’ambiente in cui vive (il cuoio capelluto). La sua colorazione è bruna, bianco-grigiastra, ma può variare in base al colore dei capelli dell’ospite; per esempio, in soggetti con capelli bruni o neri, può assumere una tonalità più scura.
DOVE SI TROVA
Il pidocchio si trova soprattutto sulla cute del capo, dove succhia il sangue circa ogni tre ore (8 morsi al giorno). Nutrendosi regolarmente può vivere per 30 giorni, ma se posto lontano dai capelli e dal nutrimento (il sangue umano), sopravvive al massimo 24-48 ore, mentre sul cuoio capelluto trova le condizioni di temperatura e umidità ottimali per il proprio ciclo vitale.
La femmina depone nel corso della sua vita fino a 300 uova, che salda alla base del capello (a circa 4-6 mm dal cuoio capelluto) con una secrezione ghiandolare adesiva.
Le uova (lendini) sono grandi 0,3 – 0,8 mm, di forma ovale e colore bianco lattescente traslucido.
Dopo 6-9 giorni la lendine si schiude dando origine ad una ninfa, che assomiglia in tutto e per tutto al pidocchio adulto, ma di dimensioni ridotte. Inizia da subito a succhiare il sangue e nell’arco di 7-10 giorni effettua tre mute, fino a diventare un adulto.
Lendini, ninfe e pidocchio adulto sono localizzati prevalentemente alla base dei capelli dietro le orecchie, sulla nuca e in regione frontale, ma in casi di infestazione importante possono annidarsi anche sulle sopracciglia.
Le uova che vengono trovate a maggiore distanza dal cuoio capelluto (3-4 cm) sono probabilmente legate a vecchie infestazioni. Esse, non essendosi schiuse, sono rimaste attaccate al capello, che nel frattempo è cresciuto.
Il sintomo più frequentemente riferito è il prurito, dovuto ad una risposta immunitaria del nostro organismo al liquido che il pidocchio inietta quando succhia il sangue. In alcuni casi può esserci irritazione della cute e lesioni da grattamento che possono incorrere ad un’infezione batterica secondaria. Nel caso in cui vi siano solo le lendini, l’infestazione può essere asintomatica.
Secondo recenti studi, si è rilevato che pediculus humanus capitis non è veicolo di nessuna altra malattia.
Anche gli oggetti personali come spazzole, sciarpe, cappelli, cuscini ecc., venuti a contatto con il soggetto infetto, possono veicolare il parassita eventualmente caduto su di essi, ma il pidocchio ha bisogno di sangue per nutrirsi e se non riesce a trasferirsi su un nuovo ospite, muore dopo circa 1-2 giorni.
COME SI TRASMETTE
I pidocchi si trasmettono per contatto diretto e/o indiretto.
Il contatto diretto avviene attraverso la trasmissione da un individuo infetto ad un altro soggetto, nel caso in cui vi sia un accostamento testa-testa di almeno 30 secondi.
Tale è, infatti, il tempo necessario al parassita per staccarsi dal capello e spostarsi sul nuovo ospite.
Quindi, la trasmissione è più frequente in quelle realtà - come colonie, scuole, oratori e campi sportivi - in cui vi sono molte occasioni di contatto tra i bambini.
Anche in famiglia può avvenire l’infestazione, fattore da tenere in considerazione sia per le norme di prevenzione, sia per il trattamento.
Il contatto indiretto avviene mediante lo scambio di oggetti quali spazzole, pettini, fasce per i capelli, sciarpe, cappelli, vestiti, cuscini e tutto ciò che può essere venuto a contatto con il soggetto infetto e dove, di conseguenza, ha potuto depositarsi il parassita.
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A cura di: Linda Trotta – ASL di Milano - con la collaborazione di: Rosa Cimmino, Haydee Rebecca Prieto Corcuera – Studenti del Corso di Laurea in Assistenza Sanitaria, Università degli Studi di Milano
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