venerdì 23 marzo 2012

Bookcrossing - Il libro vagabondo



Bookcrossing significa condivisione di libri, significa leggere un libro e poi decidere di abbandonarlo, per permettere ad altri di leggerlo, di provare emozioni...

COME FUNZIONA
Dal 26 marzo chiunque lo desideri porta uno o più libri e li lascia a disposizione di chiunque li voglia prendere nell’atrio della scuola (ingresso da via Galvani)

COS’E’
Il book crossing, è sistema rodato che consente di far “circolare” i libri di mano in mano, senza prestito o acquisto e senza restituzione.
E’ conosciuto anche come  giralibri, liberalibri, Libri liberi, Libri in libertà.
E’ un’iniziativa
collaborativa volontaria, completamente gratuita, a volte anche organizzata a livello mondiale, che lega la passione per la lettura e per i libri alla passione per la condivisione delle risorse e dei saperi. L'idea di base è di rilasciare i libri nell'ambiente naturale compreso quello urbano, o "into the wild", ovvero dovunque una persona preferisca, affinché possano essere ritrovati e quindi letti da altre persone.
L'iniziativa prende il nome dalla giustapposizione dei termini Book e Crossing, che letteralmente vogliono dire "incrociare un libro", ma che in senso più lato sta ad indicare l'intersezione tra le vite di chi legge i libri, che appunto si toccano, seppur solo virtualmente, tramite un volume. In seguito, il neologismo divenne una parola vera e propria del vocabolario inglese.

« bookcrossing: n., the practice of leaving a book in a public place to be picked up and read by others, who then do likewise»
 Rilasciare un libro è come l'inizio di un'avventura per i proprietari dei libri, per i libri e per i loro nuovi lettori. L'iniziativa di abbandonare scritti per condividerne il contenuto è piuttosto antica, e forse possiamo individuare nel filosofo greco Teofrasto la prima iniziativa di liberare in mare alcuni testi chiusi in bottiglia, così come possiamo ravvisare nel Progetto Gutenberg una moderna visione digitale di condivisione. Molte altre sono state in passato le iniziative di abbandonare gratuitamente libri, ad esempio perché potesse fruirne chi per problemi economici o fisici avrebbe potuto trarne giovamento, qui possiamo citare "Nati per Leggere" dove a Boston nei primi anni '90, nell'ospedale locale alcuni pediatri ebbero l'idea di mettere dei libri nella sala d'aspetto. Col tempo i libri sparirono e i promotori, resisi conto dell'utilità di quel furto, decisero di istituzionalizzare l'iniziativa.
L'idea nasce negli anni settanta in Serbia, a Belgrado, e si deve a Dušan "Duško" Radović, scrittore e giornalista di Studio B, che la propone nella sua trasmissione radiofonica quotidiana "Beograde dobro jutro" (Belgrado buon giorno). Viene colta al volo da SKC - Studentski Kulturni Centar (Centro Studentesco di Belgrado) che sposa l'iniziativa come propria, offrendo il Centro e il parco intorno come primo spazio dove lasciare il libro "libero". A più di quarant'anni di distanza, l'idea viene ripresa da Ron Hornbaker, e da sua moglie Kaori che la concepiranno per il web nel marzo 2001, ispirandosi ad altri sistemi di tracciamento in rete. Il sito web divenne accessibile circa un mese dopo, il 17 aprile 2001. Allo stato attuale (aprile 2008) il sito conta oltre 659 000 membri e oltre 4 660 000 libri registrati.
Ufficialmente il bookcrossing ha una procedura specifica di registrazione dei libri e la segnalazione in rete dei libri che girano per seguirne il viaggio. Ma esistono molte varianti. Una di queste è quella che attueremo nella nostra scuola: un semplice luogo fisico di scambio.
Un passaggio di libri tra le persone, direttamente e attraverso dei depositari. È differente dal BookCrossing in quanto manca dell'azione in cui si lascia libero il libro. Mantiene invece le forme collaterali della pratica, dove il libro viene dato ad personam o viene rilasciato in eventi pubblici. A differenza del BookCrossing che abbandona i libri, la nostra iniziativa usufruisce di un luogo in cui i libri vengono liberati. Siamo convinti che questa piccola azione contribuisca a diffondere il piacere di leggere.
REGOLAMENTO
in teoria chi porta un libro ha diritto a prenderne un altro, ma la regola non è rigida. Se uno lascia un libro, ma non trova nulla che lo interessi, può ripassare dopo qualche giorno, così come se ne vede due (3…) che possono piacergli,  li prende.  Il senso è lo scambio, la disponibilità a condividere.  I libri potranno essere sia per adulti che per bambini, e contemplare qualsiasi genere letterario.